
Come educare un cane - Insegnare al cane a fare i bisogni fuori
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Come educare un cane - Insegnare al cane a fare i bisogni fuori
Il cucciolo e i bisogni: frequenza, comportamenti e segnali
Come educare un cane a fare i suoi bisogni fuori? Insegnare al cucciolo a "gestire" il momento dei bisogni è sicuramente uno degli aspetti più delicati della convivenza: in questa prima fase, infatti, il cane deve abituarsi a urinare e defecare durante le passeggiate quotidiane fuori casa oppure, in casi particolari, nelle zone dell'ambiente domestico che gli abbiamo riservato.
A questo scopo, è fondamentale per il proprietario conoscere i meccanismi che regolano questi processi fisiologici, nonchè i segnali con cui il cucciolo ne esprime la necessità. Un fattore molto importante da tenere sempre in considerazione è la limitata possibilità di tenuta che caratterizza la vescica e l'intestino del cucciolo: mentre da adulto riuscirà a trattenersi per un periodo di tempo piuttosto lungo (anche 10-12 ore), da piccolo la sua resistenza non supera quasi mai le tre ore.
Esistono precisi momenti della giornata in cui il cane sente più impellente la necessità di fare i bisogni: immediatamente dopo essersi svegliato, dopo aver mangiato e dopo aver bevuto. Alcuni comportamenti, in questo senso, segnalano chiaramente l'urgenza del bisogno: il cucciolo annusa insistentemente il pavimento, gira in tondo su sé stesso o uggiola senza un apparente motivo
Con questi dati, risulta estremamente semplice stabilire gli orari in cui è opportuno portare il cucciolo nel luogo più adatto all'espletamento dei suoi bisogni. Quando il cane è molto piccolo, questo luogo è solitamente una traversa posizionata sul balcone, in giardino o in una zona di servizio della casa: l'importante è scegliere una collocazione non troppo lontana dalla sua cuccia o dalla zona pasti, in modo tale da consentire al cucciolo di raggiungerla in tempo.
Il passaggio ai bisogni fuori casa deve avvenire in modo graduale ma costante, per evitare che il piccolo possa sviluppare una vera e propria dipendenza dalla traversa. Quest'ultima, che può essere sostituita anche da fogli di giornale o panni, è una misura indispensabile nel caso in cui il cucciolo non sia ancora stato sottoposto alle necessarie vaccinazioni.
In attesa delle vaccinazioni
Fino ai quattro mesi di età, ovvero nel periodo di tempo che precede l'iter vaccinale, l'organismo del cucciolo non possiede un'adeguata protezione dalle malattie; in più, a causa di un sistema immunitario ancora fragile, esso manifesta una spiccata vulnerabilità nei confronti di tutti gli agenti esterni. Portarlo a fare i suoi bisogni fuori, quindi, potrebbe esporlo a dannosi sbalzi climatici e al contatto con batteri di ogni tipo provenienti dal marciapiede o da altri cani.
Quando il tuo piccolo amico non è ancora vaccinato, quindi, è consigliabile abituarlo a fare i suoi bisogni fuori solo nelle giornate più miti e in una zona esterna igienicamente sicura. Evitare la socializzazione con altri cani, in particolare, aiuta a scongiurare l'eventualità che il cucciolo possa venire a contatto con soggetti malati o portatori sani di malattie. In alternativa, la soluzione consiste nel predisporre in casa, in giardino o sul balcone una "toilette" tutta per lui, utilizzando fogli di giornale, panni oppure una delle classiche "traversine" facilmente reperibili in commercio.
Nei momenti della giornata in cui il piccolo è solito urinare o defecare, va portato subito sulla traversina; non appena fa i suoi bisogni, lo si premia con un bocconcino. Questa tecnica del "rinforzo positivo" è molto più proficua di qualsiasi punizione, in quanto educa il cane in modo non traumatico e quindi con maggiore efficacia. Nel caso in cui il piccolo continui a fare i suoi bisogni in un altro posto della casa, basta "coglierlo sul fatto", interromperlo con un secco "no!" e portarlo subito sulla traversina. Dopo le vaccinazioni, il passaggio dalla "toilette" casalinga alla passeggiata deve avvenire in modo progressivo e con la massima delicatezza. Giorno dopo giorno, la traversina deve essere spostata sempre più verso l'ingresso, fino a trasferirla fuori dalla porta di casa. A questo punto è sufficiente ridurre gradualmente le dimensioni della traversina, finchè il cucciolo non ne sentirà più la necessità.
Come insegnare al cane a fare i bisogni fuori: il metodo corretto
Come in ogni aspetto del percorso educativo di un cane, anche in questo caso l'apprendimento è frutto di un metodo "dolce" i cui pilastri sono la gradualità, la pazienza e la costanza. Il "rinforzo positivo", in particolare, gioca un importante ruolo incentivante in quanto, grazie al principio "posto giusto-ricompensa", abitua il cane ad associare l'azione corretta ad una reazione positiva. In base a questo principio, il piccolo quattrozampe deve essere premiato con un bocconcino ogni volta che fa i suoi bisogni all'esterno. Una lunga sessione di gioco dopo la passeggiata costituirà un ulteriore premio.
Anche l'atteggiamento del proprietario ha, in tal senso, una grande importanza: il tuo cane deve immediatamente comprendere di averti reso felice, per cui via libera ad esclamazioni di gioia, complimenti, carezze e coccole. Sentendosi vezzeggiato e lodato, infatti, il cane tenderà a reiterare l'azione corretta e imparerà a fare i bisogni fuori casa molto più rapidamente.
Quando il cane è molto giovane, la sua autonomia di tenuta è molto ridotta: per questo, le prime passeggiate dovranno essere molto frequenti (ogni tre-quattro ore) per poi ridursi progressivamente a tre volte al giorno in età adulta. La regolarità, in tutti i casi, è fondamentale: il cane deve poter contare ogni giorno su passeggiate ad orari precisi che gli consentano di regolare al meglio le sue funzioni fisiologiche. A questo scopo è molto utile organizzare le passeggiate in modo tale da farle coincidere col momento dei pasti; oltre a fornirgli un valido punto di riferimento, questa procedura agevola al massimo il cane perchè gli consente di espletare i suoi bisogni quando il corpo maggiormente lo richiede, ovvero dopo aver mangiato e dopo aver bevuto.
Per quanto riguarda le ore notturne, il cane adulto riesce a trattenere urina e feci fino al mattino successivo e quindi non avverte, salvo casi particolari, l'esigenza di uscire per fare i suoi bisogni. La vescica e l'intestino del cucciolo, invece, hanno in tal senso una scarsa resistenza: per questo, può accadere spesso che il piccolo senta il bisogno di urinare o defecare durante la notte. In questo caso è importante portarlo fuori subito e premiarlo con il solito bocconcino ma privandolo di qualche "benefit" come la sessione di gioco al ritorno o le coccole, in modo da aiutarlo a distinguere fra il giorno e la notte. Se il cucciolo sente spesso il bisogno di urinare durante la notte, togliere la ciotola dell'acqua nelle ore notturne può essere una buona soluzione.
Gli errori da evitare
Ancora oggi resta molto diffusa la convinzione che le maniere "forti" trasmettano al cane un segnale educativo immediato e dai risultati duraturi. Così, quando il cucciolo sporca nel posto sbagliato, molti proprietari mettono in atto comportamenti aggressivi che possono causare traumi e sortire l'effetto contrario.
Vediamo, in questo senso, come educare un cucciolo di cane evitando gli errori più comuni.
- Spingergli il muso dentro il bisognino
Questo gesto, al contrario di quanto si pensi, non viene vissuto dal cane come una punizione ma (incredibile a dirsi) quasi come un premio. I cani, infatti, non provano repulsione per l'odore delle proprie deiezioni: spingerlo ad annusarle, quindi, equivale a dirgli che ha fatto la cosa giusta.
- Le sculacciate
Portare il cucciolo sul posto dove ha evacuato e percuoterlo, con le mani o con il vecchio sistema del giornale arrotolato, è assolutamente controproducente: il cane, in questo modo, non comprende la vera motivazione per cui lo si punisce, e finisce con l'associare la punizione al solo fatto di aver urinato o defecato. Il risultato di questo metodo sarà un cane insicuro e timoroso, che cerca in tutti i modi di nascondere al proprietario le proprie deiezioni. Molti cani, a tal proposito, evacuano solo in assenza del padrone; altri scelgono punti nascosti della casa, mentre altri ancora arrivano addirittura a mangiare le proprie feci.
- I rimproveri
Esattamente come nel caso delle sculacciate, sgridare il cane perchè ha fatto i bisogni dove non deve non lo aiuta a capire dove ha sbagliato. Il cucciolo assocerà il rimprovero all'atto in sé, o alla stessa presenza del proprietario, che diventerà per lui una fonte di stress e di timore. E' molto più utile, a riguardo, ammonirlo con un secco "no!" ma solo nel caso in cui lo si sorprenda nel momento stesso in cui sta sporcando; immediatamente dopo, il cucciolo va portato sulla traversina o fuori casa, lodandolo e premiandolo non appena porta a termine qui i suoi bisogni. Solo così è possibile insegnargli la differenza fra posto giusto e posto sbagliato.
- Lasciarlo da solo in casa troppo a lungo
Mentre un cane adulto può resistere anche oltre le otto ore senza urinare o defecare, il cucciolo ha un'autonomia di tenuta ancora troppo limitata: lasciarlo da solo in casa per un'intera giornata e pretendere di non trovare "sorprese" al rientro è praticamente impossibile. Quando il cane è piccolo, quindi, è necessario organizzarsi per portarlo fuori o sulla sua traversina almeno ogni tre ore.
- Pulire in sua presenza
Per procedere alla pulizia, infatti, è necessario chinarsi a terra: questo comportamento viene sempre interpretato dal piccolo come un invito a giocare. Così, il cane non comprenderà di aver causato un disagio; al contrario, penserà di aver fornito l'incentivo per un nuovo gioco. Questo rafforzerà in lui la convinzione che fare cacca o pipì in giro per casa è un modo sicuro per rendere felice il "suo" umano. Il cucciolo, quindi, va portato fuori dalla stanza da pulire, facendo sempre attenzione a non mostrare reazioni ostili nei suoi confronti.
Quando "sporcare" è un sintomo
Nonostante l'applicazione della procedura più corretta da parte del proprietario, può accadere che il cane, sia cucciolo che adulto, continui a urinare e defecare all'interno delle pareti domestiche. In quel caso, è opportuno valutare l'eventualità di una problematica di carattere fisico o psichico che impedisca al cane di "liberarsi" fuori casa.
Il diabete, ad esempio, porta l'organismo del cane ad assumere molta acqua e quindi ad una produzione esagerata di urina: ne consegue che l'animale non riesce a trattenersi fino al momento di uscire e sporca in qualsiasi posto si trovi. Se il problema sono le feci, spesso la causa è da ricercarsi in un'alimentazione troppo ricca di cereali o comunque di ingredienti verso i quali il cane ha sviluppato un'intolleranza: tali alimenti, infatti, alterano la flora intestinale causando infiammazioni e diarrea.
Anche la quantità del cibo influisce in modo determinante sulla produzione delle feci. Riducendo la frequenza delle somministrazioni a due pasti al giorno si ottiene un'efficace azione regolatrice sulla funzionalità intestinale: in questo modo è possibile controllare la produzione delle feci limitando la frequenza delle evacuazioni. Anche l'assunzione di alcuni farmaci può alterare la capacità del cane di trattenere i suoi bisogni. Da non sottovalutare, infine, sono i fattori psicologici: un trauma, una punizione o una situazione ostile possono indurre il tuo amico a scegliere di fare i bisogni in punti poco visibili della casa dove può sentirsi al sicuro.





