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Gatto con struvite da quando era cucciolo, cosa fare?

Gatto con struvite da quando era cucciolo, cosa fare?

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  Gatto AlimentazioneGatto Veterinario  

Buonasera, Sono preoccupata per il mio gatto ha 18 mesi castrato e da quando aveva 8 mesi ha cominciato a star male con la Struvite.

Assume cibo adatto alla sua patologia ma ogni mese deve fare almeno 7 gg di Metacam perchè inizia a piangere girando per casa giorno e notte,urina nella lettiera poco e standoci molto tempo e quando non ne puó più urina nella vasca da bagno.

Da tre giorni piange sempre verso l’una di notte e cerca disperatamente il Metacam dopo averglielo dato continua comunque a piangere e non vuole dormire,dopo circa un’ora riesco a farlo calmare.

Cosa posso fare e sopratutto puó essere di nuovo la struvite?

grazie mille

Risposta Gatto con struvite da quando era cucciolo, cosa fare?

Buongiorno

Le patologie delle basse vie urinarie sono un problema spesso di difficile soluzione. Le cause non sono ancora completamente chiare , ma esistono diversi fattori predisponenti.

Il persistere nel suo gatto della cistite potrebbe dipendere dalla presenza di calcoli, ma è anche vero che i calcoli potrebbero essere più la conseguenza di un problema che la causa.

L’alimentazione con diete specifiche è molto utile, ma deve essere assolutamente esclusiva, cioè il gatto non deve mangiare assolutamente altro.

Nonostante questo , a volte, non si riesce ad acidificare adeguatamente le urine e quindi a prevenire la formazione di calcoli.

D’altro canto le diete funzionano bene per i calcoli di struvite, ma non riescono ad eliminarne altri tipi.

Spesso un ruolo importante è sostenuto dallo stress, molti gatti soffrono per situazioni che per noi sono normalissime, ma per loro no (per es. la presenza di altri gatti anche , a volte, nel vicinato, mancanza di stimoli, cambiamenti in casa, rumori ecc..) .

Trattandosi di un gatto giovane non dobbiamo dimenticare la possibilità che ci siano dei difetti congeniti della vescica (per es. persistenza di residui dell’uraco)che possono essere risolti chirurgicamente.

Per capire un po’ meglio la situazione le consiglierei di fare (o ripetere) una ecografia della vescica con prelievo delle urine , esame delle stesse sia chimico fisico che del sedimento e, anche se le forme batteriche sono poco frequenti, un esame colturale ed eventuale antibiogramma.

Un’altra cosa da fare sarebbe una radiografia con doppio contrasto per valutare eventuali difetti della parete.

Contestualmente una visita con un collega esperto di patologie comportamentali potrebbe aiutarci a  capire se lo stress abbia, nel suo caso, un ruolo.

L’approccio come vede è piuttosto ampio , ma se si vuole cercare di risolvere è necessario.

Un'ultima  considerazione , nonostante tutto quello che possiamo mettere in campo è molto probabile che il problema si ripresenti nel tempo, lo scopo è cercare di far si che le recidive siano più rare e distanziate possibili
 
Cordiali saluti

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