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Intolleranza o allergia alimentare nel cane, quali le differenze, come affrontarle

Intolleranza o allergia alimentare nel cane, quali le differenze, come affrontarle

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  Cane Alimentazione

Intolleranza o allergia alimentare nel cane, quali le differenze, come affrontarle

Intolleranza O Allergia Alimentare Nel Cane, Quali Le Differenze, Come Affrontarle

La diffusione delle allergie alimentari nei cani

In base ai risultati di diversi studi recenti, le allergie alimentari si confermano una delle principali forme di allergia (raggiungono la quota del 10%) nei cani, precedute solamente da quelle causate dai morsi delle pulci e da agenti inalanti. Inoltre, un cane colpito da allergie alimentari può esser soggetto, nello stesso periodo, anche da forme di allergie da contatto o provocate da agenti inalanti.

È importante indicare come non esista un legame tra la razza e questa tipologia di allergie. Queste ultime si manifestano allo stesso modo sia su esemplari maschi che sulle femmine. Non si riscontrano differenze neppure tra animali sterilizzati e non sterilizzati. Possono colpire già i cuccioli (a partire dai 5 mesi d'età), ma anche esemplari che hanno ormai superato i 12 anni d'età.

Analogie e differenze tra allergie e intolleranze alimentari

Analogie e differenze tra allergie e intolleranze alimentari

Quando si parla di allergie ,è bene chiarire come tale termine si riferisca ad una reazione particolarmente evidente del sistema immunitario nei confronti di una sostanza che, normalmente, è innocua. In pratica, questo accade quando l'organismo non riesce a catalogare una sostanza buona da una cattiva. Nel caso del cibo, alcuni alimenti vengono considerati potenzialmente dannosi e, per tale motivo, devono essere eliminati. Non sono poche le persone che ritengono le allergie un'espressione utilizzata per indicare le intolleranze alimentari.

In realtà, si tratta di due situazioni differenti. Nel primo caso, il soggetto interessato mostra dei sintomi caratteristici (nella maggior parte dei casi si tratta di prurito o di problemi cutanei). Le intolleranze generalmente sono ritenute un problema più complesso, tanto da rendere difficile trovare una definizione ad hoc per evidenziarle.

Ad accomunare le due figure è il fatto che, per porvi rimedio, può essere sufficiente effettuare delle modifiche alla dieta, eliminando gli agenti che hanno portato il problema a manifestarsi.

Molto diffuse (non solo nel cane, ma anche nell'uomo) sono l'intolleranza al lattosio e la SRA (acronimo di Sindrome da Residui negli Alimenti). Quest'ultima, in modo particolare, deriva dalla presenza, negli alimenti consumati, di sostanze impiegate nell'allevamento e in agricoltura (dagli antibiotici agli integratori). Tali residui hanno la capacità di indurre reazioni che si manifestano, in primo luogo, nell'intestino, quindi in diverse parti del corpo dell'amico a quattro zampe.

I sintomi delle allergie alimentari

I sintomi delle allergie alimentari

Per quanto riguarda le allergie alimentari sintomi, innanzitutto deve essere sottolineato come, nel cane e nel gatto, non si evidenzino differenze rilevanti.

La principale è il prurito cutaneo (soprattutto a livello di muso, orecchie, zampe e zona anale) che induce l'esemplare a grattarsi in modo eccessivo.

Tra gli altri sintomi si ricordano la perdita di pelo, infezioni auricolari (anche in forma cronica) e diverse forme di infezioni cutanee. Queste ultime, pur cessando in seguito ad una cura antibiotica, tendono a ripetersi quando la terapia viene interrotta. Alcuni cani vedono anche aumentare il numero di movimenti intestinali giornalieri.

La difficoltà nel diagnosticare le allergie alimentari è dovuta anche al fatto che alcuni sintomi sono simili anche a molti altri problemi di salute. Ad esempio, si ricordano l'ipersensibilità ai parassiti intestinali, le infezioni batteriche (o da lievito), la rogna sarcoptica e il morso di pulce. Diventa indispensabile escludere, in primo luogo, tutte le altre cause, quindi ricorrere ad un test alimentare.

Gli alimenti incriminati: come agire

Gli alimenti incriminati: come agire

La soluzione a lungo termine in grado di regalare i migliori risultati in tema di allergie ed intolleranze alimentari è l'eliminazione degli alimenti "colpevoli". Per farlo, un padrone ha due opzioni a disposizione: acquistare una linea alimentare specifica tra i prodotti esistenti in commercio o ricorrere ad una dieta casalinga, realizzando in autonomia i pasti per il proprio cane.

Tornando a parlare della dieta casalinga, è importante che quest'ultima si riveli equilibrata. Questo significa che i pasti dovranno contenere le giuste dosi, tra l'altro, di vitamine e minerali. Chi ha già avuto esperienze con altri cani, tanto da aver maturato una certa competenza in materia, può agire da solo. Negli altri casi un nutrizionista veterinario, con i suoi consigli, rappresenta sicuramente una fonte preziosa ed affidabile.

Come ridurre i sintomi grazie alla dieta ad esclusione

Come ridurre i sintomi grazie alla dieta ad esclusione

È possibile ricorrere a modifiche all'alimentazione del cane per provare a placare i sintomi, attraverso un cibo specifico. Una volta raggiunto tale obiettivo, sarà possibile arricchire il pasto aggiungendo un nuovo ingrediente alla volta. Questo permetterà di riconoscere quali di tali alimenti siano quelli che hanno determinato la nascita dell'allergia.

Se un pasto contenente pollo e patate sembra aver diminuito i sintomi, dopo un paio di settimane si potrà aggiungere del manzo. Se non si notano peggioramenti, provare ad integrare l'alimentazione con del coniglio. Nel caso in cui i sintomi peggiorino, molto probabilmente sarà stato proprio il coniglio, in precedenza, a dare luogo ai fenomeni allergici. Pertanto, dopo averlo eliminato dalla dieta, continuare a provare nuovi ingredienti con regolarità, fino a quando la lista dei cibi "problematici" risulterà completa. Per facilitare le operazioni è preferibile avere a disposizione un diario alimentare (cartaceo o in forma elettronica), attraverso il quale sarà possibile prendere nota dei giorni in cui viene aggiunto un nuovo ingrediente e, se necessario, di possibili ingestioni di cibo fuori "lista".

Alcune indicazioni possono essere utili per non invalidare i risultati del test. Quando in casa sono presenti altri cani o, comunque, ulteriori animali domestici, il suggerimento è quello di nutrire l'animale in un luogo separato, per fare in modo che non possa accedere a fonti di cibo non adatte al suo organismo. Un errore molto comune è quello di far entrare nella sala da pranzo il cane in concomitanza con il pranzo e la cena. Anche quantità minime di cibo proveniente dalla tavola possono portare a ridurre l'efficacia del test alimentare condotto, tanto da costringere il padrone a ricominciare da capo.

Se il compagno di appartamento è un gatto, il cane non dovrà avere la possibilità di accedere alla lettiera. Infine, quando un cane è abituato, nel corso delle passeggiate, ad assaggiare eventuale cibo trovato in terra, è bene ricorrere alla museruola per evitare l'ingestione di alimenti allergici.

Potrebbe anche accadere che i nuovi alimenti introdotti nella sua dieta portino un cane a non manifestare sintomi allergici per lungo tempo. Questa situazione, ad ogni modo, potrebbe interrompersi improvvisamente. Della comparsa di allergie alimentari dovrebbe subito essere informato il veterinario, onde porre rimedio.

Quella appena indicata è una strada che ha come obiettivo quello di alleviare la condizione allergica del cane a lungo termine. Nel breve periodo, invece, si rivela utile il ricorso ad acidi grassi, steroidi ed antistaminici.

Approfondimento sulle allergie alimentari

Approfondimento sulle allergie alimentari

Come indicato in precedenza, l'allergia costituisce una reazione esagerata del sistema immunitario alle particelle contenute in un determinato alimento. Sono alcuni squilibri presenti nel sistema immunitario a mettere in atto dei meccanismi nell'organismo volti ad eliminare le sostanze dannose dallo stesso.

Rispetto alle allergie, le intolleranze non hanno riflessi sul sistema immunitario. Nell'intolleranza, i sintomi diventano più gravi maggiori sono le quantità dell'ingrediente colpevole assunte dal cane.

I più comuni in caso di intolleranza, oltre a quelli già indicati in precedenza, sono le lesioni epidermiche sul collo e alla parte interna dell'orecchio, le riniti e sinusiti, le congiuntiviti e le lacrimazioni frequenti, fino alle cistiti. Inoltre, in alcuni casi gli esemplari colpiti da intolleranze sono soggetti ad iperattività, a sbalzi d'umore, a difficoltà nell'assimilare il cibo (associate a coliti), ad affaticamento precoce, fino ad arrivare a vere e proprie crisi epilettiche.

Se nel caso di allergie non si riscontrano particolari differenze tra una razza e l'altra, lo stesso non può essere detto per le intolleranze alimentari. In particolare, sono pastore tedesco, labrador, dalmata, boxer, golden retriver e setter irlandese le razze più colpite. Tuttavia, anche gli incroci non ne sono esenti.

Proteine e reazioni allergiche

Proteine e reazioni allergiche

Nel cibo, è quasi esclusivamente la componente proteica (di origine animale o vegetale) a portare il cane a manifestare reazioni allergiche. Ogni proteina, infatti, ha le potenzialità per rappresentare un allergene. Anche alimenti tollerati da sempre possono, da un momento all'altro, non essere più ben accetti dall'organismo. Le reazioni allergiche entrano in gioco anche trascorsi solo pochi minuti dall'ingestione. Nella maggior parte dei casi, ad ogni modo, hanno luogo nelle prime 24 ore.

Attraverso diversi studi è stato possibile evidenziare gli ingredienti che, con maggiore frequenza, portano allo sviluppo di allergie alimentari. Nei cani fanno parte della lista soprattutto manzo, pollo, pesce, agnello, mais, frumento, uova di gallina e soia, ma anche prodotti lattiero-caseari. Non mancano, pertanto, molti degli ingredienti impiegati normalmente nei mangimi.

La dieta privativa permette di diagnosticare qualunque tipologia di reazione avversa al cibo. Si basa sul principio che l'animale non dovrebbe presentare reazioni avverse a degli alimenti mai provati in precedenza. Il padrone, limitando per un periodo di tempo l'alimentazione dell'amico a quattro zampe ad un'unica fonte di proteine e ad una di carboidrati, vedrà scomparire i sintomi clinici. A quel punto potrà tornare a somministrare gli alimenti mangiati in precedenza. Quando si riesce ad individuare e a sospendere la somministrazione dell'alimento incriminato, è possibile risolvere non solo i problemi dermatologici, ma anche i casi di epilessia. Miglioramenti vengono riscontrati anche a livello comportamentale, soprattutto quando questi ultimi hanno a che fare con fenomeni di depressione, aggressività ed irritabilità.

Crocchette specifiche Exclusion Diet per miglioramenti visibili

Crocchette specifiche Exclusion Diet per miglioramenti visibili

Deve essere evidenziato come non sempre sia necessario sostituire una fonte nutritiva. Non è raro, infatti, che il problema non sia l'alimento in sè ma, solamente, il fatto che al suo interno siano presenti residui di natura chimica o farmaceutica. Si tratta di un fenomeno non così raro da riscontrare, soprattutto quando ad essere presi in considerazione sono carne o pesce. In tal caso, il cibo biologico può essere la soluzione ai problemi.

La linea Exclusion Diet Hypoallergenic è indicata in caso di allergie ed intolleranze alimentari. Si propone come un'alternativa efficace alla dieta casalinga, ed è composta da mangimi monoproteici e monocarboidrato. Da questi ultimi sono state escluse le fonti proteiche potenzialmente allergeniche. Sono 5 le fonti formulazioni che l'azienda produttrice ha scelto di lanciare sul mercato, prevedendo sia prodotti secchi che umidi.

È possibile scegliere tra maiale, anatra, cavallo, cervo e coniglio, oppure acquistare i croccantini a base di pesce.

La formulazione dei prodotti della linea Exclusion Diet Hypoallergenic prevede l'impiego di carne disidratata; si tratta di una scelta che consente di godere di un apporto proteico maggiore grazie alla percentuale ridotta di acqua e grasso. È importante ricordare come le formulazioni adottate non prevedano cereali e glutine e lattosio.

Exclusion Hypoallergenic Cavallo E Patate Exclusion Hypoallergenic Cervo E Patate Exclusion Hypoallergenic Coniglio E Patate

Non solo proteine. la formulazione delle Exclusion crocchette

La presenza di una pianta officinale come l'Aloe Vera, invece, permette all'amico a quattro zampe di avere a disposizione un ingrediente dalla comprovata azione antinfiammatoria, in grado di agire contro allergie ed infiammazioni alimentari.

Altrettanto fondamentali sono gli oli impiegati. La scelta è ricaduta sull'olio di semi di lino e su quello di girasole.

Entrambi sono ricchi di acidi grassi essenziali (in particolar modo l'Omega 3) che, tra l'altro, svolgono un'azione importante nei confronti del mantello e della cute del cane, mantenendoli sani e brillanti.

Non devono essere dimenticati, nelle formulazioni dei croccantini Exclusion Diet, elementi quali vitamina A, acido Linoleico e biotina, anch'essi efficaci nei confronti di pelle e mantello. Tra gli antiossidanti naturali, ideali per difendere l'organismo dai radicali liberi, si segnalano beta carotene, vitamina C e taurina. Infine, a rendere le Exclusion Diet crocchette ancora più naturali è l'impiego di materie prime OGM free.

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  •  Commenti ( 2 )
Fabio
 Fabio
Gentile Sig.ra Cristina L'alimentazione casalinga può essere una alternativa all'impiego di mangimi industriali. Tuttavia perchè non crei problemi va formulata in maniere precisa quindi deve contattare il collega che ha in cura la cagnolina oppure un collega nutrizionista in maniera da avere una dieta ben bilanciata. Se invece di base utilizza mangimi 1-2 volte alla settimana integrare con un po' di cibo fresco , come fa lei, non crea problemi. Riguardo alla marca le posso suggerire altri mangimi qualitativamente ottimi , per es: Farmina ND grain free zucca pollo e melograno o altre formulazioni simili (con altri tipi di carni ma della stessa linea) Farmina ND low grain pollo melograno o simili Enova adult pollo e riso o simili Prolife club adult Mi raccomando i dosaggi , controlli sulla confezione le quantità giuste rispetto al peso e all'età. Un'altra raccomandazione non cambi di botto alimento ma introduca progressivamente quello nuovo riducendo man mano quello vecchio. Il cambio va fatto nel giro di 7-10 giorni Cordiali saluti
Cristina
 Cristina
Buongiorno ,mi chiamo Cristina mi e 'stata regalata una boxer a tre mesi ,era messa proprio male ,adesso si e' ripresa alla grande ,ma volevo un consiglio sul cibo ,lei dopo aver cambiato i primi croccantini la veterinaria mi ha consigliato il mangime trainer ,ma ultimamente non lo mangia piu come prima ,forse si e' stufata sempre di marginare pollo e verdure, io due volte a settimana le cucino il riso o la pasta con carne o pollo.Volevo sapere da lei quali croccantini sono adatti ai boxer,visto che un altro veterinario mi ha detto che la trainer e'la peggior marca .La ringrazio anticipatamente e le auguro un sereno lavoro
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