Leptospirosi del cane, malattia e vaccini
La leptospirosi è una malattia infettiva anche mortale che può essere trasmessa da animali quali bovini e suini e, soprattutto, dai ratti. Può essere contratta anche dal cane.
Essa è l'unica, tra le patologie incluse nei cicli di vaccinazione dell'animale, che può essere trasmessa all'uomo.
La leptospirosi del cane è causata dall'azione di un batterio, la leptosina, appartenente alla categoria delle spirochete. Questo microrganismo, estremamente sottile ed aggressivo, è particolarmente insidioso ed invasivo anche per la sua conformazione a spirale con filamenti assiali che gli consentono di muoversi rapidamente. Ne esistono diversi sierogruppi patogeni.
Quelli responsabili dell'infezione del cane sono Australis, Canicola, Grippotyphosa, Icterohaemorragiae, Pomona, Tarassovi, Ballum e Sejroe.
Modalità di trasmissione
Vari sono i modi in cui il nostro amico a quattro zampe può contrarre questa pericolosa malattia: cibandosi di carni infette, bevendo acqua contaminata da animali malati o tramite il contatto con animali infettati nel caso abbia ferite o escoriazioni. Anche l'urina è veicolo di infezione.
Maggiormente a rischio sono i cani di età inferiore all'anno e quelli immunodepressi.
Vi sono, poi, circostanze ambientali che favoriscono l'esposizione al pericolo di infezione e fanno aumentare le esigenze di profilassi, come la vita in canile e la caccia.
Modalità di trasmissione all'uomo
Anche le modalità indirette di trasmissione per l'uomo, analogamente a quanto avviene per gli animali, si realizzano tramite cibi, acqua e terre contaminati, mentre quelle dirette includono la trasmissione sessuale e transplacentare (dalla madre al figlio attraverso un vettore quale, ad esempio, il sangue).
La stagione in cui l'incidenza del rischio è maggiore è quella che va dall'estate al principio dell'autunno. In questo periodo dell'anno la leptospira trova il suo clima ideale, mentre non è in grado di sopravvivere a temperature inferiori a zero gradi centigradi.
Questo batterio non ha, invece, un habitat esclusivo, ma può proliferare in qualsiasi parte del mondo. Per questo è considerato una "zoosi cosmopolita". Tuttavia, la leptospirosi è assai più diffusa nelle zone tropicali e, in particolare, tra le popolazioni rurali e tra quelle cittadine più povere.
Forme e sintomi
La leptospira aggredisce principalmente reni e fegato.
Esistono più forme di leptospirosi del cane, che presentano sintomi leggermente differenti: quella iperacuta, quella grave o acuta e quella leggera o ipoacuta.
La leptospirosi iperacuta si manifesta con una massiccia presenza di leptospire nel sangue (leptospiremia massiva) ed è causa di morte repentina.
La leptospirosi grave o acuta presenta numerosi sintomi, alcuni dei quali possono essere comuni ad altre patologie.
Sintomi leptospirosi
Ecco i principali: tremore diffuso e febbre fino a 40°, ematesi, epitassi, irregolarità del polso, tachipnea, piccole macchie cutanee (petecchie), ittero, disidratazione, intussucezione dell'intestino, ematochezia, collasso vascolare, ottundimento del sensorio, insufficienza epatica e renale letale.
La forma più leggera, infine, ha una fenomenologia in parte analoga a quella della precedente: febbre, vomito, anoressia e disidratazione, petecchie, rinite e tonsillite, congiuntivite, riduzione della motorietà, ittero, insufficienza renale che può scomparire o cronicizzarsi una volta che il cane sia guarito.
Prevenzione-vaccino
E' essenziale, per la prevenzione della leptospirosi, vaccinare regolarmente il cane, anche se non rientra in alcuna delle categorie ritenute particolarmente a rischio.
E' stato recentemente introdotto un nuovo e più completo vaccino, il NOVIBAC L4. Mentre il precedente ciclo annuale includeva solo le due forme della Canicola e della Icterohaemorragiae, il NOVIBAC L4 comprende tutte le quattro tipologie principali di sierogruppi: Canicola, Icterohaemorragiae, Grippotyphosa e Australis. Quest'ultimo ritrovato può essere utilizzato direttamente sui cuccioli che non sono mai stati vaccinati e, per i cani adulti, può tranquillamente sostituire il vecchio vaccino in sede di richiamo. E' fortemente consigliato ricorrere al NOVIBAC L4 perché, negli ultimi anni, si è riscontrato un notevole aumento delle infezioni dovute ai ceppi di Australis e Grippotyphosa, prima pressoché ignoti perché scarsamente diffusi nei paesi occidentali.
Diagnosi e terapia
La diagnosi della leptospirosi può essere effettuata esclusivamente sulla base di analisi di laboratorio. Gli indici rivelatori della malattia sono, anzitutto, quelli di emocromo e biochimico. A seconda del livello dell'infezione si possono rilevare variazioni dei leuciti, aumenti della creatinina, iperfosfatemia, ipocloremia, ipocalcemia, ipoalbuminemia ed altre alterazioni. L'insufficienza renale, quando è letale, causa iperglicemia, mentre il danneggiamento del fegato provoca l'aumento di transaminasi, lipasi ed amilasi.
E'di fondamentale importanza non sottovalutare i sintomi iniziali e sottoporre subito il cane agli esami del sangue, in modo da intervenire tempestivamente per impedire il progredire dell'infezione.
Terapia
La leptospirosi è una malattia difficile da curare e che purtroppo, allo stadio più grave, porta inevitabilmente al decesso. Tuttavia si può intervenire nel suo decorso e, supportando tempestivamente il cane, è possibile ottenere risultati soddisfacenti, fino al recesso dell'infezione.
La ricorrenza di diarrea e vomito provocano una forte disidratazione dell'animale, che deve essere continuamente reidratato e sostenuto con apposite flebo. Nel caso di persistente malfunzionamento dell'apparato urinario, che è conseguenza del danneggiemento dei reni, bisognerà necessariamente intervenire con diuretici di tipo osmotico, prescritti in presenza di sostanze che provocano insufficienza renale acuta. Sarà necessario bilanciare adeguatamente gli interventi di segno opposto per mantenere l'equilibrio fisiologico del cane senza incorrere nei rischi dovuti all'eccesso di idratazione, come l'edema polmonare.
Per quanto riguarda l'eliminazione delle leptospire, esse possono essere annientate da cure a base di penicilline, che hanno tra gli effetti più immediati la riduzione della temperatura corporea e delle problematiche dei reni e del fegato. Tuttavia, la terapia con penicilline non infuisce sulla condizione dell'animale di portatore dell'infezione. Per eliminare questa situazione, di pericolo anche per l'uomo, sarà necessario, dopo l'applicazione della terapia, intervenire con altre sostanze tra le quali la doxiciclina, un antibiotico con vaste ed elevate proprietà antibatteriche.