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Cane con ipertrofia prostatica, quali soluzioni?

Cane con ipertrofia prostatica, quali soluzioni?

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  Cane Veterinario

Buonasera, sono la proprietaria di un Beagle di quasi 6 anni, maschio intero. Dopo controlli ecografici, vista la perdita di sangue dal pene, si è visto che ha una ipertrofia prostatica con una cisti intraparenchimale di 1 cm e una cisti ematica esterna intorno ai 2 cm. I veterinari consultati vogliono castrarlo. Io mi sto informando senza nessuna conoscenza veterinaria e ho trovato che c'è la possibilità di una terapia farmacologica con OSATERONE ACETATO (sempre da valutare e da tenere sotto controllo veterinario). Io non voglio improvvisarmi né chiedo un consulto data la distanza. Volevo sapere se consiglia di cercare un veterinario che sia a favore dell'approccio farmacologico.

Grazie
Cordiali saluti



Risposta del Veterinario Dott. Fabio Maria Aleandri

Buongiorno
L’approccio terapeutico all’iperplasia benigna della prostata può essere sia farmacologico e chirurgico. Per quanto riguarda l’approccio chirurgico è doveroso dire che costituisce la terapia di elezione cioè quella che da i risultati migliori e più duraturi. La terapia medica tuttavia è percorribile soprattutto in soggetti la cui fertilità va mantenuta (riproduttori) oppure in soggetti per cui i rischi anestetici sono elevati. Tuttavia si può provare anche in situazioni diverse purché l’iperplasia prostatica non sia cosi marcata da dare sintomatologia grave, o complicata da prostatite, grandi cisti prostatiche o para prostatiche e, ovviamente, se è stata esclusa una neoplasia. In questo momento il farmaco da lei citato viene utilizzato frequentemente generalmente con buoni risultati. Un’altra alternativa è l’impiego di farmaci a base di deslorelina in grado di indurre una sterilizzazione chimica con gli stessi effetti di quella chirurgica, ma reversibile.

Dovendomi basare su quanto mi riferisce nel suo caso si tratta di iperplasia prostatica complessa per la presenza di cisti , ma un tentativo di risoluzione medica personalmente la farei. Il mio però è un giudizio dato con informazioni scarse e senza aver visitato il cane, la decisione finale è sempre appannaggio dei colleghi che stanno seguendo il cane e che quindi ne conoscono nei dettagli la situazione.
Certamente il cane va monitorato strettamente durante la terapia sia da un punto di vista sintomatologico che ecografico. Se poi la situazione non risulta gestibile il ricorso alla castrazione è sempre possibile. Nel caso in cui la strada della castrazione chirurgica non sia percorribile o, per qualche motivo, accettabile si può sempre ricorrere a quella chimica. 

Cordiali saluti


Dott. Fabio Maria Aleandri
Medico Veterinario

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