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La leishmaniosi del cane: prevenzione, sintomi e cura della leishmaniosi canina

La leishmaniosi del cane: prevenzione, sintomi e cura della leishmaniosi canina

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La leishmaniosi del cane: prevenzione, sintomi e cura della leishmaniosi canina

leishmaniosi del cane

La leishmaniosi del cane

Leishmaniosi: tutti ne hanno sentito parlare almeno una volta ma nessuno sa esattamente cosa sia questa malattia che colpisce prevalentemente i cani ma, in realtà, può essere contratta anche dall'uomo. E' una malattia subdola, difficile da diagnosticare in tempi rapidi a causa della sintomatologia non particolare. Inoltre, sebbene molti siamo convinti del contrario, dalla leishmaniosi canina si può guarire: per anni si è stati convinti del contrario ma sono state approntate delle terapie che permettono all'animale di eliminare definitivamente il parassita e i suoi effetti, ovviamente se la malattia viene diagnosticata per tempo. Sono tanti gli aspetti non conosciuti della leishmaniosi nel cane, ancora di più sono quelli non conosciuti della leishmaniosi nell'uomo, che è più rara come malattia ma esiste, e non può essere ignorata.

Di seguito un piccolo vademecum su come trattare la leishmaniosi, come riconoscerla e come prevenirla, soprattutto, perché è possibile mettere in atto alcune precauzioni per evitare che il cane venga contagiato e, quindi, evitare anche il contagio con l'uomo, che non è difficile come si potrebbe pensare, anzi, in concomitanza con alcune fattispecie è molto semplice. Essere a conoscenza di tutto quanto ciò che concerne la leishmaniosi è la prima vera forma di prevenzione contro questa malattia, che può essere evitate adottando semplicemente comportamenti di buon senso che limitano le condizioni di contagio più comuni.



leishmaniosi canina

Cos'è la leishmaniosi del cane

In Italia, il 25% delle famiglie è felice possessore di un cane ma solo il 15% di loro sa davvero cosa sia la leishmaniosi e solo il 34% di coloro che lo sanno è a conoscenza del fatto che dalla leishmaniosi canina ci può un contagio con l'uomo, ma non sempre. La leishmaniosi è una malattia purtroppo molto comune nei cani, è di tipo parassitario e nella sua prima sintomatologia non è facilmente riconoscibile ma non perché i sintomi siano pochi, anzi, ma perché sono comuni con tante altre malattie e, quindi, spesso sottovalutati. Inoltre, può essere considerata una malattia molto subdola, dal momento che la sua incubazione varia da circa un mese fino ai 3 anni: un periodo lunghissimo ed è inutile sottolineare che il ritardo nel riconoscimento dei sintomi della leishmaniosi nel cane e, quindi, l'inizio della terapia, influisce sulle concrete possibilità di guarigione dell'animale.

La leishmaniosi canina colpisce prevalentemente gli animali tra i 4 e i 6 anni, ossia nel pieno della loro giovinezza e non bisogna assolutamente fare l'errore di credere che, una volta colpito dalla malattia, il cane non abbia più possibilità: come esseri umani abbiamo il diritto e il dovere di provare ogni strada per portare il nostro amico a 4 zampe alla guarigione, perché esistono delle concrete possibilità di uscire completamente dalla malattia. Le cure mediche devono andare di pari passo con un'iniezione supplementare di amore, perché le coccole sono spesso un catalizzatore fortissimo per permettere alle medicine di compiere il loro lavoro correttamente.

Le differenze con la leishmaniosi dell'uomo

Bisogna prima di tutto sfatare il mito del contagio diretto: non è dal semplice contatto tra l'uomo e un cane con leishmaniosi che avviene il contagio ma ci dev'essere, così come per le altre malattie di tipo infettivo, un contatto dei liquidi organici affinché l'uomo possa contrarre la malattia mediante il cane. Tuttavia, anche per l'uomo il rischio di contrarre la malattia è più elevato se viene punto dall'insetto che ne è vettore.

La principale differenza tra la leishmaniosi del cane e quella dell'uomo è che in quest'ultimo caso si tratta di una malattia rara, che si manifesta in due principali forme:
- leishmaniosi cutanea, che in alcuni casi più leggeri può anche scomparire da sola senza la necessità di intraprendere una terapia medicinale;
- leishmaniosi viscerale, la più complicata da diagnosticare, visti anche i lunghi tempi di incubazione, e la più pericolosa.

La leishmaniosi nell'uomo è una malattia rara grazie soprattutto al fatto che ha una maggiore incidenza in alcuni Paesi tropicali, in quelli più poveri e sottosviluppati, in cui persistono condizioni igieniche molto scarse. E' in queste condizioni che si sviluppano gli insetti più infetti per l'uomo, quelli più pericolosi. In questi Paesi la leishmaniosi è considerata un vero e proprio fenomeno sociale di rischio e sono in atto alcune campagne di cura e sensibilizzazione da parte delle organizzazioni umanitarie che mirano a diffondere la cultura delle prevenzione nelle zone più a rischio. Altre differenze sostanziali non esistono tra la leishmaniosi canina e quella dell'uomo, sono due ceppi infettivi di uno stesso parassita, che nell'uomo trova condizioni di adattamento e sviluppo meno favorevoli rispetto al cane, soprattutto grazie a un sistema immunitario differente. E' proprio il sistema immunitario uno dei fattori discriminanti di contrazione della malattia, che trova ovviamente terreno più fertile nei soggetti immuno depressi: bambini, anziani, portatori di HIV e persone già debilitate da altre malattie.



leishmaniosi canina contagio uomo

Come si contrae la leishmaniosi del cane

La leishmaniosi si contrae principalmente mediante la puntura di un insetto, chiamato Flebotomo o, più comunemente, pappatacio. Nella saliva di questo insetto è presente un protozoo chiamato leishmania. Sono circa 800 le specie di pappataci attualmente conosciute e ben 80 di queste sono portatrici di questo protozoo infettivo. La specie di Flebotomo più diffusa in Italia è quella del genere Phlebotomu, principale responsabile della comparsa della malattia nell'uomo e nel cane. 

La sua pericolosità deriva principalmente dalle dimensioni estremamente ridotte dei pappataci della leishmaniosi, appena 2 millimetri, e dalla sua capacità di non essere udibile. Infatti, al contrario delle zanzare il cui ronzio è ben noto, questo pappatacio possiede una leggera peluria sulle sue ali che ne inibisce il rumore: il volo vellutato e le dimensioni così ridotte lo rendono pressoché invisibile all'uomo, quindi molto pericoloso. L'insetto untore è la prima causa di contrazione della malattia, perché proprio grazie al fluido infetto che entra in contatto con il sangue del mammifero esposto durante la puntura, si propaga nel sangue portando con sé il protozoo infetto.
Nel momento della puntura si ha una rapida propagazione del batterio, che può sviluppare la leishmaniosi viscerale o quella cutanea in base alla sua diffusione attraverso il sangue.

Durante il contagio, il parassita si presenta biologicamente in due forme diverse, l'una dipendente dall'altra:
- il Promastigote è il parassita propriamente detto, che assume questa denominazione nel momento in cui effettua la puntura attraverso il suo flagello, iniettando nell'organismo il protozoo della leishmaniosi;
- l'Amastigote viene a formarsi successivamente quando i promastigoti debitamente fagocitati dai macrofagi polimorfonucleati. In questa fase, infatti, i promastigoti perdono il flagello infettante e diventano amastigoti. Successivamente, i macrofagi si disintegrano in tantissimi amastigoti allo stadio maturo, capaci di infettare altre cellule nell'organismo.
Questa è, a grandi linee, la cronologia di contagio e diffusione della leishmaniosi e appare evidente che questi passaggi non possono compiersi in tempi brevi, il che spiega l'incubazione prolungata della malattia e la sua effettiva difficoltà di diagnosi rapida.

leishmaniosi canina zone a rischio

Zone a rischio

Come malattia dei cani, la leishmaniosi ha una diffusione maggiore lungo le aree costiere e in presenza di zone stagnanti e corsi d'acqua. Il clima favorevole per la loro diffusione è quello caldo umido. In Italia è praticamente assente nelle regioni della zona padana, alpina e prealpina mentre, dalla Liguria in giù, fatta eccezione per le aree centrali della Penisola che corrispondono pressapoco all'area umbra e marchigiana dell'entroterra, la sua diffusione è piuttosto capillare.
Per saperne di più sulle zone a rischio è consigliabile consultare il sito www.scalibormap.it

Quello dei pappataci è un problema diffuso in tutto il pianeta, solo l'Australia e alcune isole del Pacifico sono completamente esenti dalla presenza di questo insetto. Per il resto, è un problema diffuso che, come detto in precedenza, ha una maggiore influenza sociale nei Paesi in via di sviluppo. Il pappataccio è un animale estremamente fotosensibile. per questo motivo durante il giorno cerca riparo in luoghi bui e freschi, possibilmente umidi vista la sua propensione alla forte disidratazione. E' un animale che teme gli agenti atmosferici, motivo per cui nelle giornate di vento e pioggia è difficile essere punti.
Lo sviluppo e la riproduzione di questi insetti avviene generalmente nei mesi più caldi dell'anno, in Italia nel periodo che va da maggio a settembre, e si ha un totale di tre generazioni in un anno. Le uova non vengono deposte in acqua, come si è soliti pensare accomunando i pappataci alle zanzare, bensì nei pertugi e nelle fessure del terreno, dove sono in grado di assorbire una quantità maggiore di sostanze nutritive e minerali per lo sviluppo migliore delle larve. Un'altra zona in cui amano deporre le loro uova sono i condotti fognari non più in uso e le sterpaglie.

prevenzione leishmaniosi

La prevenzione della leishmaniosi del cane

Si può prevenire la comparsa della leishmaniosi? Ebbene sì, basta utilizzare il buon senso per evitare la puntura dei pappataci nei cani. Tenendo in considerazione quanto specificato nel paragrafo precedente in relazione alle loro abitudini di vita, sarebbero da evitare le passeggiate notturne, preferendo quelle serali prima del tramonto, soprattutto durante i mesi più caldi, quando la loro attività è più elevata.

Far dormire il cane in giardino è un'abitudine pericolosa nelle zone più a rischio e sarebbe da preferire una cuccia all'interno della casa anche nel periodo estivo: è una delle prime regole nella prevenzione leishmaniosi. Fortunatamente, inoltre, in commercio esistono degli antiparassitari specifici in grado di formare una barriera difensiva contro le punture da flebotomi: sarebbe utile farsi consigliare dal veterinario quelli più indicati per il proprio cane. Alcuni nei più noti sono Advantix Spot-On, Frontline Triact, Exspot Spot-On e il collare Scalibor.

Questi dispositivi antiparassitari localizzati sul cane sono un ottimo metodo per prevenire la puntura dell'animale da parte dei pappataci ma è anche possibile incrementare l'efficacia del piretro combinando la loro azione con quella del repellente per pappataci naturale: la citronella e l'olio di Neem sono ottimi in questo senso. Possono essere utilizzati direttamente sull'animale oppure diffusi nell'ambiente, per creare uno scudo protettivo anche per l'uomo.

leishmaniosi cane sintomi

I sintomi della leishmaniosi del cane

Nella leishmaniosi canina, sintomi variegati possono spesso portare alla confusione e, quindi, alla non corretta individuazione della malattia.

Nella leishmaniosi del cane, i sintomi più diffusi sono:
- aumento delle dimensioni dei linfonodi;
- lesioni sulla cute;
- eccessiva perdita di peso;
- stato di letargia;
- alopecia;
- emorragie dal naso;
- aumento delle dimensioni del fegato e della milza;
- lesioni oculari;
- aumento della sete e, quindi, dell'urinazione.

Un cane con leishmaniosi potrebbe sviluppare tutti quanti questi sintomi o solamente alcuni, nella prima fase sono quasi impercettibili e si confondono con variazioni comportamentali. La prima fase, in molti casi, è proprio asintomatica: i sintomi della leishmaniosi nel cane compaiono solitamente quando il parassita infetta gli organi interni.



leishmaniosi cane diagnosi

Diagnosi della leishmaniosi del cane

Proprio perché nella leishmaniosi canina i sintomi non sono subito così evidenti, effettuare una diagnosi non è semplice, considerando anche il fatto che dal momento della puntura fino alla comparsa della prima sintomatologia può passare diverso tempo. Ai primi sospetti, solitamente il veterinario esegue degli esami di laboratorio su sangue e liquidi per verificare la presenza nel batterio.

I test che vengono eseguiti in questo caso sono a livello di:
- sierologia
- citologia
- PCR



leishmaniosi canina cura

La cura della leishmaniosi

Partiamo dal presupposto che dalla leishmaniosi del cane si può guarire. Per la leishmaniosi canina, cura mirata non ce n'è ma sono disponibili diversi medicinali molto forti che hanno l'obiettivo di abbattere i parassiti che stanno infettando l'organismo. Se presa in tempo, la leishmaniosi del cane si può curare.

Sono 5 gli stadi della malattia:
- Esposto
- Infetto
- Malato
- Malato grave
- Refrattario recidivo

Se la malattia viene presa nei primi tre stadi, la cura per la leishmaniosi del cane è a base di Antimoniato di N-metilglucammina e Allopurinolo sotto stretto controllo medico, per un periodo che varia da un minimo di 4 settimane a un massimo di 8 settimane. In questi casi le possibilità di guarire per un cane con leishmaniosi sono elevate. Per gli ultimi due stadi queste medicine potrebbero non essere sufficienti e il medico, una volta esclusa la presenza di altre patologie, deve ricorrere a farmaci collaterali diversi.

vaccino prevenzione leishmaniosi

Il vaccino contro la leishmaniosi

Questo è uno degli argomenti più controversi del caso. Stando agli ultimi studi, infatti, pare che vaccinare il cane contro la leishmaniosi non serva a debellare il rischio di contrarre la malattia ma solo a ridurne le possibilità di contagio. Sicuramente, il vaccino aumenta le difese immunitarie del cane, quindi rende la vita al batterio molto più difficile, rallentandone il decorso patologico. Questo fa in modo che il veterinario abbia maggiori possibilità di riscontrare la malattia a uno stadio primario, aumentando le possibilità di guarigione.

Il vaccino è fortemente consigliato per gli animali che abitano nelle zone più a rischio, per gli altri è una precauzione in più che non causa alcun tipo di problema.

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  •  Commenti ( 6 )
Fabio
 Fabio
Buongiorno. I farmaci disponibili per la gestione della Leishmaniosi sono il milteforan e il glutantime. La scelta dell’uno o dell’altro dipende da diversi fattori. Per la valutazione dell’efficacia della terapia la cosa più utile è la valutazione quantitativa dei parassiti. Questo può essere fatto attraverso una metodica chiamata PCR che ricerca la presenza delle leishmanie nei vari substrati (lesioni cutanee , sangue, linfonodi, midollo osseo). La più utile è la PCR su midollo osseo che ci fornisce un valore quantitativo , cioè il numero di parassiti presenti. Va fatta prima della cura e poi alla fine in più riprese per valutare la situazione. In alternativa si valuta la remissione dei sintomi o le variazioni dell’elettroforesi delle proteine del sangue (questa è un po’ meno utile se si utilizza il milteforan). La titolazione degli anticorpi è meno utile e può rimanere anche abbastanza alta. Se quindi si riferisce alla titolazione quando dice che è rimasta invariata questo dato potrebbe essere poco indicativo. Se il problema invece è una persistente piastrinopenia (cioè le piastrine basse) potrebbe indicare una ridotta efficacia della terapia. Insieme al collega che la segue dovete valutare se ripetere un ciclo di milteforan o passare al glucantime. Cordiali saluti. Dott. Fabio Maria Aleandri - Medico Veterinario
Sara
 Sara
Buongiorno dottore Ho un pitbull di 2 anni Preso al canile Qualche mese fa ha avuto una importante epistassi Sono seguiti gli esami del sangue e le è stata diagnosticata la Leshmania con titolazione oltre a livelli massimi e Una quantità di piastrine molto bassa Il cane nel complesso non ha segni di sofferenza È stata curata con milteforan per 30 giorni E allopurinolo ( non tollerava il Glucantime) Ora ha rifatto tutti gli esami e sono identici a quelli prima della terapia Dalla sua esperienza ci sono altri protocolli o devo rifare la terapia gia fatta qualche mese fa anche se non ha dato risultati? Grazie
Fabio
 Fabio
Gentile Sig. Marco, il cane mi sembra stia in condizioni gravi. Non so nulla delle analisi e quindi non posso darle grandi indicazioni. La terapia della Leishmania dipende da tanti fattori, così come la prognosi. Se ci sono alterazioni renali gravi le possibilità di guarigione sono limitat , ma non so se possa essere questo il problema. Le consiglierei di ricontattare il collega per decidere cosa fare. Cordiali saluti
Marco
 Marco
Ciao, ho un alano che ha la leishmaniosi.. La settimana scorsa ha iniziato a non mangiare e abbiamo fatto le analisi. Il nostro veterinario ci ha dato una cura da fare ma negli ultimi 3/4 giorni è peggiorato e non mangia più .. ieri (giovedì) è uscito dalla cuccia e si muoveva molto lentamente dopo 2/3 ore l’abbiamo riportato nella sua cuccia si è steso e non si è più alzato da allora .. Stasera quando sono andato nella sua cuccia era steso e aveva del liquido (penso vomitato) vicino alla bocca e quando l’ho pulito asciugandoli la bocca ho notato anche del sangue coagulato .. Posso fare qualcosa ? C’è dei medicinali che potrebbero farlo riprendere? Il mio veterinario ha detto che se continua così tra qualche giorno è costretto a fargli la puntura per farlo smettere di soffrire
Fabio
 Fabio
Buongiorno La possibilità di un contagio verticale (madre-figlio senza l’interposizione del vettore, cioè della zanzara) pur non essendo stato chiaramente dimostrato è possibile (tuttavia non tutti gli studiosi della materia sono concordi). Quindi il rischio che il cucciolo sia infetto esiste. Per una diagnosi si può ricorrere all’esame sierologico (IFAT_ELISA) con qualche problema in più perchè , essendo la madre infetta, il cucciolo potrebbe avere degli anticorpi della madre ma non essere infetto. La ricerca diretta potrebbe essere più utile. Si possono eseguire citologie del midollo spinale o dei linfonodi, ma , se la carica parassitaria è bassa , non è facile vederli. Più efficace la metodica PCR da eseguire su midollo osseo. Leishmania infantum può essere patogena anche per l’uomo. Il contagio non è diretto (cioè non avviene per contatto con il cane) ma solo attraverso la puntura della zanzara. Di solito noi siamo abbastanza resistenti alla malattia che quindi si manifesta raramente , può però essere pericolosa per soggetti immunodepressi ( per es. trapiantati, malati cronici gravi ecc..) Per evitare contagi (se il cucciolo è infetto) bisogna evitare le zanzare. La terapia può risolvere eventuali sintomi della malattia , ma non elimina mai il parassita dall’organismo del cane e quindi questo può rimanere un serbatoio di infezione nel tempo. Cordiali saluti
Kata
 Kata
Buonasera, Noi stiamo adottando un cucciolo, che arriverebbe domani. É uscito che la mamma cane ha leashmania. Hanno detto che il cuccioolo non si sa se c'e l'ha perché non si puó fare il test fino che ha un anno. Ho letto un articolo in cui si scrive che questa malattia é contaggiosa nache per umani. Sono molto preoccupata. Secondo lei il cane probabilmente é malato?Cosa possiamo fare non ammalarci e conraggiare altri cani/umani? Grazie Kata
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